mercoledì 2 maggio 2007

Dimezzare il prezzo della benzina è possibile?

Aprendo la vosta casella di posta online, è probabile che vi sia capitato di leggere una asserzione come questa:
" [...]COME AVERE LA BENZINA A META' PREZZO? [...] La proposta è che da qui alla fine dell'anno non si compri più benzina dalle due più grosse compagnie, SHELL ed ESSO, che peraltro ormai formano un'unica compagnia. Se non venderanno più benzina (o ne venderanno molta meno), saranno obbligate a calare i prezzi. Se queste due compagnie caleranno i prezzi, le altre dovranno per forza adeguarsi. Per farcela, però dobbiamo essere milioni di non clienti di Esso e Shell, in tutto il mondo."
Quello che a prima vista potrebbe sembrare un ragionamento sensato, dopo 30 secondi di pensiero approfondito, si rivela essere una castroneria che non sta ne in cielo ne in terra. Altri blog hanno argomentato che tutto ciò non basterebbe ad abbassare il prezzo della benzina, perchè esso è costituito dal 62% da tasse e accise. Quindi secondo costoro, è impossibile che il prezzo diminuisca. Hanno ragione solo parzialmente, dal momento che non dimostrano il motivo per cui il prezzo non potrebbe scendere almeno del 10%, e quindi solo per la quota di competenza degli operatori del settore (Shell, Total, etc.). Se infatti il prezzo diminuisse di tale misura, fare benzina al self service ci costerebbe 1,161 € (ipotizzando prezzo attuale benzina self service pari a 1,290 €).
Vediamo ora il vero motivo per cui questa iniziativa non avrà mai successo, partendo da ipotesi semplificatrici, per rendere il problema piu' chiaro.

Ipotesi 1) Shell e Total sono un unico operatore chiamato: X
Ipotesi 2) Tutti gli altri operatori esistenti vengono chiamati: Y
Ipotesi 3) Dopo il boicottaggio le persone ragionano razionalmente

Supponiamo ora che tutte le persone che hanno letto la email vengano folgorate, e il loro QI passi a 60, costringendo loro a seguire il consiglio di boicottare X. Se ciò avvenisse, all'impresa Y rimarrebbero 2 soluzioni alternative:
1) Alzare i prezzi, come suggerisce la logica della domanda/offerta (a causa dell'eccesso di domanda).
2) Mantenere i prezzi costanti.
Se Y aumenta i prezzi (seguendo quindi la strada numero 1), i prezzi di X diventano competitivi, e le persone non sono piu' incentivate a comprare da Y (e quindi a proseguire il boicottaggio). Questo causa un fallimento del boicottaggio e un riallineamento dei prezzi.
Se invece Y mantiene i prezzi costanti, al fine di massimizzare i profitti data la situazione, ad un certo punto X sarà veramente costretto a diminuire i prezzi, per non perdere competitività . Y a sua volta abbasserà in parte i prezzi (come in effetti avevano previsto i boicottatori).
Ex-ante quindi, se Y è razionale (e solitamente le imprese petrolifere lo sono) non manterrà mai i prezzi costanti perchè ciò alla lunga farà diminuire i prezzi(e quindi gli utili) per le dinamiche viste sopra. Quindi sceglierà per forza la strada 1, avendo previsto il fallimento del boicottaggio, al fine di estrarre piu' profitto dalla situazione creatasi.
In pratica il boicottaggio non farà altro che contribuire ad un temporaneo surplus di Y. Quindi è piu' utile imparare a raffinare in casa il petrolio, che non seguire questo genere di consigli.
Lo staff di Exagera

2 commenti:

Unknown ha detto...

Ragazzi,
siete in gamba.
Complimenti per l'articolo.

Anonimo ha detto...

Eh, stavolta il Beppe ha fatto cilecca!
Saluti!