sabato 3 novembre 2007

Economist vs. Veltroni (ma la stampa tace)

L'Economist, il prestigioso settimanale britannico letto dalla classe dirigente di tutto il mondo (così lo cita di solito La Repubblica) oppure dagli italiani che non si accontentano di leggere solo Chi o Novella 2000, è solito criticare l'Italia, le sue politiche fiscali e i suoi politici. Molto spesso le sue critiche non sono infondate. Al contrario sarebbe auspicabile se i nostri politici prestassero attenzione a ciò che dice, oltre che fare inutile polemica.
Quando infatti l'Economist criticava l'Italia, e soprattutto Berlusconi, la stampa italiana e i media ne riportavano subito i contenuti.
Il 20 Ottobre esce in edicola nel suddetto settimanale un articolo su Walter Veltroni e la sua recente vittoria alle primare del Partito Democratico. E le parole non sono certo dolci, tuttaltro. Dai media però poca o nessuna attenzione, forse erano tutti troppo presi da Novella2000.
Sintetizza bene l'articolo la conclusione, il resto potete leggervelo da soli. Di seguito riporto la versione originale e una traduzione:

"For the formidable task of pulling together Italy's heterogeneous centre-left, Walter Veltroni is an excellent choice. But what his country really needs in its next prime minister is somebody bold enough to open its fusty economy to greater competition. Little in Mr Veltroni's record suggests that he is the man for that job".

"Per la missione formidabile di riunire il centro-sinistra eterogeneo Italiano, Walter Veltroni è un ottima scelta. Ma quello di cui il paese ha veramente bisogno nel suo prossimo primo ministro è qualcuno abbastanza coraggioso da aprire la rigida economia a una più grande concorrenza. Poco nel curriculum di Veltroni suggerisce che lui sia l'uomo adatto a questo compito".

C'è poco da aggiungere a una frase così chiara.

Per l'articolo intero andate su economist.com

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